Mozioni sulle riforme costituzionali

SENATO DELLA REPUBBLICA

Legislatura 16º – Aula – seduta n. 295 del 02/12/2009

MOZIONI

Mozioni sulle riforme costituzionali

(1-00205) (testo 3) (02 dicembre 2009)

Approvata

FINOCCHIARO, D’ALIA, ZANDA, LATORRE, BIANCO, ADAMO, BASTICO, CECCANTI, DE SENA, INCOSTANTE, MARINO Mauro Maria, PROCACCI, SANNA, VITALI. – Il Senato,

premesso che:

da molti anni è in corso nel Paese un intenso dibattito sulla seconda parte della Costituzione, che negli ultimi lustri si è concretizzato in numerosi progetti di riforma fra loro differenziati per il grado di incisività o per la dimensione dello scostamento dall’impianto originario della Costituzione;

ogni parte politica si riconosce nel proprio patrimonio di progetti e di ipotesi di riforma ma, d’altro canto, la mancata ricerca di un ampio consenso parlamentare e politico su tali proposte ha contribuito a determinare il loro fallimento;

non è però diminuita l’esigenza di una revisione del testo costituzionale, in quanto alcune delle scelte compiute oltre mezzo secolo fa dai padri costituenti in materia di ordinamento della Repubblica richiedono oggi un adeguamento;

vanno dunque promossi interventi sul testo della Costituzione che permettano di affrontare, nei tempi e con il respiro necessario, alcune questioni istituzionali che il Paese si trova di fronte,

impegna il Governo:

a partecipare, con spirito di leale collaborazione, al confronto parlamentare di sistema sui temi delle riforme istituzionali, per giungere alla necessaria approvazione di un testo condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare che tenga conto:

della necessità della riduzione del numero dei parlamentari, tema sul quale esiste già un largo consenso tra le forze politiche, e della necessità di approvare una conseguente legge elettorale che contempli il principio di rappresntanza;

dell’esigenza di una discussione sul rafforzamento, nei rispettivi ambiti costituzionali, dei poteri e delle funzioni del Parlamento e del Governo;

della rivisitazione del bicameralismo perfetto, anche in ragione dell’avvenuta approvazione del federalismo fiscale;

dell’esigenza di una riforma delle norme di rango costituzionale relative all’ordinamento giurisdizionale che tenga fermi i principi di autonomia e indipendenza che riguardi l’equilibrio complessivo tra i poteri dello Stato.

(1-00207) (01 dicembre 2009)

Approvata (*)

GASPARRI, BRICOLO, QUAGLIARIELLO, PISTORIO, VIZZINI, NANIA, PASTORE, BENEDETTI VALENTINI, GAMBA, FASANO, CORONELLA, DE LILLO. – Il Senato,

premesso che:

da molti anni è in corso nel Paese un intenso dibattito sulla seconda parte della Costituzione, che negli ultimi lustri si è concretizzato in numerosi progetti di riforma fra loro differenziati per il grado di incisività o per la dimensione dello scostamento dall’impianto originario della Costituzione;

ogni parte politica si riconosce nel proprio patrimonio di progetti e di ipotesi di riforma ma, d’altro canto, la mancata ricerca di un ampio consenso parlamentare e politico su tali proposte ha contribuito a determinare il loro fallimento;

non è però diminuita l’esigenza di una revisione del testo costituzionale, in quanto alcune delle scelte compiute oltre mezzo secolo fa dai padri costituenti in materia di ordinamento della Repubblica richiedono oggi un adeguamento;

vanno dunque promossi interventi sul testo della Costituzione che permettano di affrontare, nei tempi e con il respiro necessario, alcune questioni istituzionali che il Paese si trova di fronte,

impegna il Governo:

ad incoraggiare, con spirito di leale collaborazione, un confronto parlamentare sui temi delle riforme istituzionali, per giungere alla necessaria approvazione di un testo condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare;

a sostenere la riduzione del numero dei parlamentari, tema sul quale esiste già un largo consenso tra le forze politiche;

a promuovere l’avvio della discussione sul rafforzamento dei poteri dell’esecutivo, nell’ambito di una coerente ed equilibrata revisione della forma di governo;

a favorire il superamento del bicameralismo perfetto, anche in ragione dell’avvenuta approvazione del federalismo fiscale;

a stimolare una riforma delle norme di rango costituzionale che sovraintendono al funzionamento del nostro sistema giudiziario.

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(*) Per le parti non precluse o assorbite dalla votazione della mozione 1-00205 (testo 3)

(1-00210) (02 dicembre 2009)

Approvata (*)

PETERLINI, PINZGER, THALER AUSSERHOFER, FOSSON, CUFFARO, D’ALIA, GALPERTI, POLI BORTONE. – Il Senato,

premesso che:

da molti anni è in corso nel Paese un intenso dibattito sulla seconda parte della Costituzione, che negli ultimi lustri si è concretizzato in numerosi progetti di riforma fra loro differenziati per il grado di incisività o per la dimensione dello scostamento dall’impianto originario della Costituzione;

ogni parte politica si riconosce nel proprio patrimonio di progetti e di ipotesi di riforma ma, d’altro canto, la mancata ricerca di un ampio consenso parlamentare e politico su tali proposte ha contribuito a determinare il loro fallimento;

non è però diminuita l’esigenza di una revisione del testo costituzionale, in quanto alcune delle scelte compiute oltre mezzo secolo fa dai padri costituenti in materia di ordinamento della Repubblica richiedono oggi un adeguamento;

vanno dunque promossi interventi sul testo della Costituzione che permettano di affrontare, nei tempi e con il respiro necessario, alcune questioni istituzionali che il Paese si trova di fronte,

impegna il Governo:

ad incoraggiare, con spirito di leale collaborazione, un confronto parlamentare sui temi delle riforme istituzionali, per giungere alla necessaria approvazione di un testo condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare;

a sostenere la riduzione del numero dei parlamentari, tema sul quale esiste già un largo consenso tra le forze politiche;

a favorire l’istituzione di una Camera espressione delle istanze regionali, anche in funzione dell’avvenuta approvazione del federalismo fiscale.

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(*) Per le parti non precluse o assorbite dalle votazioni delle mozioni 1-00205 (testo 3), 1-00207 e 1-00208 .