Siamo nel 2025. Ancora una volta, accanto alla Magistratura – Lettera Comitato di Ravenna

Siamo nel 2025. Ancora una volta, accanto alla Magistratura

Art. 101. La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge.

Art.104. La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.

Art.112 Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale

Queste chiarissime parole della nostra Costituzione non piovono dal cielo. Hanno dietro di sé secoli di storia, di poteri unici e assoluti. Ma pensieri e azioni politiche, nel corso del tempo, hanno messo in discussione poteri unici e assoluti e sono comparse Costituzioni che, i poteri, hanno voluto dividerli, come è accaduto con la nostra Costituzione, scritta in polemica con la precedente dittatura fascista. Abbiamo molto apprezzato una riflessione di Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte costituzionale, che, allarmato, richiama la nostra attenzione sui pericoli che la megalomania, tentazione sempre presente in chi ha potere, comporta, la tentazione di non avere limiti o di dominare chi, portatore di altro potere, come la Magistratura è, lo esercita. Non perché vuole o non vuole, a sua discrezione, esercitarlo, ma perché, obbedendo alla Costituzione, lo DEVE esercitare. E’ il caso del presidente del Consiglio Meloni, che reagisce violentemente all’avviso di indagine ricevuto dal procuratore Francesco Lo Voi in merito al caso Almasri. Chissà se Meloni ignora o trova insopportabile che esista un potere che non dipende da lei. In realtà, la riforma della Magistratura che il ministro Nordio ha portato in Parlamento ci conferma che non ignorano la Costituzione, la conoscono e intendono cambiarla, con riforme che cambiano la Costituzione. Come? Intanto, con la divisione delle carriere, con la Magistratura inquirente separata da quella giudicante, con pubblici ministeri superpoliziotti, come sottolinea l’Associazione Nazionale Magistrati, e alle dipendenze dell’esecutivo. L’obbligatorietà dell’azione penale? Abbiamo ascoltato parlamentari della maggioranza dire. Se i Magistrati vogliono essere indipendenti, si facciano eleggere dal popolo. Ecco la megalomania di cui parla Zagrebelsky. Azione penale ad personam, come le leggi tentate a suo tempo da Berlusconi.

Nel 2002, in occasione della inaugurazione dell’Anno Giudiziario, Francesco Saverio Borrelli lanciò l’allarme. Era in atto una pericolosa aggressione alla indipendenza della Magistratura da parte del potere esecutivo. Ci fu una forte mobilitazione popolare, allora, che fermò il tentativo berlusconiano. Oggi, nel 2025, siamo ancora lì. Durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, in molti tribunali, in Italia, abbiamo visto magistrati in toga, con la coccarda tricolore e la Costituzione in mano, in una civile e forte protesta che ci ha riportato al 2002. Molte delusioni e contraddizioni, in questi ultimi anni, hanno allontanato l’opinione pubblica dal dovere della partecipazione attenta e critica. In ogni ambito, politico, professionale, istituzionale, abbiamo visto imperfezioni o comportamenti estranei allo spirito e alla lettera della Costituzione, e, non di rado, anche non rispettosi delle leggi. Non per questo disprezziamo tutto e tutti. Avere chi esercita la medicina, chi insegna, chi esercita la giustizia, chi siede nelle Istituzioni, nel rispetto della Costituzione è vitale per la sorte della democrazia liberale.

Saremo chiamati, molto probabilmente, non sappiamo quando, ad un referendum costituzionale riguardante riforme dell’ordine giudiziario che riteniamo assai gravi.

Non ci volgeremo dall’altra parte.

Avere la Magistratura libera, autonoma, indipendente, che coraggiosamente si oppone a chi vuole piegarla, è garanzia per tutte le cittadine e i cittadini.

Esprimiamo a questa Magistratura coraggiosa apprezzamento, solidarietà, vicinanza.

Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna

Libertà e Giustizia, Circolo di Ravenna

5 febbraio 2025