Pubblichiamo la lettera inviata “Alle principali associazioni democratiche e antifasciste italiane” con la proposta di convocare una riunione “per discutere l’avvio di un minimo ma essenziale programma comune”. Proposta alla quale la nostra associazione ha aderito.
30 ottobre 2022
Alle principali associazioni democratiche e antifasciste italiane
Questa lettera è una proposta rivolta alle associazioni democratiche e antifasciste che da anni operano nella vita politica italiana.
Con una necessaria premessa: il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ha dato un segno che può rappresentare uno spartiacque.
Pur essendo il risultato dovuto alla legge Rosatellum (che tutto ha distorto, ma che allo stato è la legge elettorale in vigore), il Paese è in procinto di essere governato da forze politiche di destra che, da sempre, mettono in discussione i fondamenti costituzionali della Repubblica, i principi e i doveri/diritti fondamentali dei cittadini; sono forze politiche che – nella loro singola individualità, ma anche come alleati in precedenti rovinose legislature – conosciamo da tempo.
Nulla di nuovo all’orizzonte: ma ora stanno per avere in mano le redini del Paese, in una situazione che, rispetto al passato, ha a che fare con una crisi economica e politica nazionale di enormi proporzioni e con una situazione di guerra che inevitabilmente coinvolge l’Italia in ragione della sua appartenenza all’Unione Europea e alla Nato.
Dall’altra parte c’è una opposizione parlamentare costituita da partiti (i principali: M5S, PD, Azione-IV) che di sicuro hanno in comune la reciproca contrapposizione.
C’è una considerevole parte di cittadini che ha scelto di non votare: è quasi il 40%. La rappresentanza del Paese non è stata espressa in questa elezione politica, quel 40% è il segno della crisi profonda, è il segno che il Paese rischia di scivolare nella tentazione di farsi rappresentare da chicchessia, senza interessarsi a chi sia.
Come componenti di associazioni che operano da anni per garantire il rispetto dei principi costituzionali, per sostenere una democrazia parlamentare nata all’insegna di valori che hanno costituito le basi del nostro ordinamento, non possiamo più restare alla finestra, non possiamo più mobilitarci solo quando si tratta di difendere la Costituzione, non possiamo più aspettare i movimenti di una controparte che, allo stato confusionale in cui ci si trova, può tentare un colpo di mano per sovvertire la democrazia italiana.
Non possiamo più limitarci a stare nella posizione di chi risponde a cosa/a chi. E’ necessario assumere la posizione di chi propone, di chi agisce, di chi rivendica con concretezza l’attuazione e l’applicazione dei diritti costituzionali.
C’è bisogno di unire le nostre forze, di costituire un’unità per contrastare, dall’esterno dei luoghi istituzionali, ogni tentativo di modificare il nostro sistema democratico e ogni tentativo di adeguarsi alla modifica.
Un’opposizione extraparlamentare al nuovo sistema politico uscito dal 25 settembre è possibile e doverosa: sarà utile ai tanti cittadini ma anche alle forze politiche che vogliano autenticamente opporsi all’interno del Parlamento.
Ecco la proposta: convochiamo una riunione preliminare tra tutti i “responsabili” delle associazioni che fanno parte della sinistra, per discutere l’avvio di un minimo ma essenziale programma comune, di un progetto che dia il segnale di una presenza unitaria per i tanti cittadini che, da anni, si sono smarriti soprattutto a causa delle inspiegabili e insopportabili divisioni interne.
Questa lettera è indirizzata ai responsabili delle singole associazioni in indirizzo: è un primo elenco parziale, che necessiterà probabilmente di integrazione
E’ il tentativo di chi non si è arreso allo scetticismo, ai tentennamenti, alla rassegnazione, all’indifferenza, all’onda dello status quo che può realisticamente soffocare la lotta dei molti per una vita democratica all’insegna di eguaglianza e solidarietà.
Una vostra risposta all’indirizzo: [email protected] sarà comunque la benvenuta.
Silvia Manderino, GD – Giuristi Democratici
Francesco Baicchi, CDC Toscana
Maria Rosaria Bortolone, Libertà e Giustizia
Maria Ricciardi Giannoni, Liberacittadinanza
Carmen Campesi, CDC Palmi
Maria Paola Patuelli, Salviamo la Costituzione
Roberto Passini, Il Ponte (rivista fondata da Piero Calamandrei)
Giancarlo Onor, ANPI Pisa
Monica Kleinefeld, CDC e ANPI
Daniela Belliti, Associazione Palomar
Roberta Nicoletti, MDF – Movimento per la Decrescita Felice
Marino Trizio, Associazione Città Plurale – Matera
Monica Biondi, CDC Firenze
Ascanio Bernardeschi, ANPI di Volterra
Silvano Brandi e Rombaldi Sabina, ANPI Grosseto
Domenico Gallo, CDC nazionale
Antonella Fattori, CDC Empolese Valdelsa
Beppe Corlito , CDC Grosseto
Augusto Cacopardo, CDC Firenze
Enrico Solito, Sesto Fiorentino
Rina Zardetto, Ass. Reggiana per la Costituzione
Antonio Floridia, docente presso l’Università di Firenze
Antonello Ciervo, avvocato e docente di diritto pubblico
Claudio De Fiores, CRS – Centro per la Riforma dello Stato
Paolo Solimeno, GD – Giuristi Democratici
Carmelo Picciotto, GD – Giuristi Democratici
Cesare Antetomaso, GD – Giuristi Democratici
Sandra Sani, CDC Empoli
Antonella Baccarini, Salviamo la Costituzione
Cinzia Niccolai, CDC Firenze
Giuseppe Sunseri, CDC Palermo
Rosella De Troia, CDC Rimini
Maurizio Zeni, Trento
Franco Fantozzi, Comitato Lucca contro la Guerra
Rosanna Crocini, Ass. Acqua Bene Comune
Maurizio Brotini, CGIL
Andrea Borgna, Siena
Claudio Mazzoccoli, Articolo 53
Rosalba Bonacchi, ANPI Pistoia
Dario Guastini, CDC Pistoia
Marzenka Matas, Libertà e Giustizia Firenze
Elisabetta Maestrini, CDC Comprensorio del Cuoio (Pisa)
Tomaso Montanari, Rettore Università per Stranieri Siena, ordinario Storia dell’arte moderna
Alfredo Taddei, ARCI
Citto Leotta, Liberacittadinanza
Alberto Vivarelli, giornalista, direttore Report Pistoia