Il Consiglio Generale della CISL, riunito a Roma il 9 marzo 2006, approva la relazione del Segretario Generale e ritiene che la difficile situazione economica e sociale del Paese esiga, qualunque sia l’esito elettorale, una forte discontinuità delle politiche e delle modalità di governo, rispetto a quelle messe in campo in questi anni.

Il confronto elettorale, pertanto, deve assumere questa necessità, ponendosi all’altezza della gravità e della severità di questa fase, sviluppandosi sulla individuazione delle priorità che emergono dai problemi del Paese e proponendo, per affrontarli, politiche concrete e fattibili e non demagogiche.

Il Consiglio generale della CISL, infine, riafferma, il modello e i valori della democrazia partecipativa della Costituzione vigente - su cui si fondano il ruolo e l’autonomia dello stesso sindacato -, la natura parlamentare della nostra Repubblica, con il pluralismo e l’equilibrio dei poteri che le sono propri, nonché l’unità, l’uguaglianza e la solidarietà nazionali. Ciò che è in gioco non è solo l’assetto istituzionale, ma il modello sociale di riferimento, con i suoi valori e le sue prerogative. Pertanto, contro la devoluzione prevista dalla recente riforma costituzionale ed il premierato assoluto in essa contenuto, il Consiglio generale impegna l’organizzazione ad un approfondito e diffuso dibattito e alla partecipazione, con un esplicito schieramento a favore del NO nella imminente battaglia referendaria.

La CISL si impegna, inoltre, a favorire un successivo percorso di riforma costituzionale, anche attraverso una Convenzione democratica e rappresentativa, fondato su un progetto di autonomie (istituzionali e sociali) e di sussidiarietà.