www.salviamolacostituzione.it

Coordinamento nazionale delle iniziative per la difesa della Costituzione e per il referendum contro il progetto di riforma della II parte della Costituzione
COMUNICATO STAMPA: A UN ANNO DAL REFERENDUM COSTITUZIONALE
Nel I anniversario del referendum costituzionale del 2006 un appello alle forze politiche: basta riforme a colpi di maggioranza, occorre modificare l’articolo 138.

COORDINAMENTO NAZIONALE DEI COMITATI
PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE
"Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla"

COMUNICATO STAMPA

Nel I anniversario del referendum costituzionale del 2006 un appello alle forze politiche: basta riforme a colpi di maggioranza, occorre modificare l'articolo 138.

Esattamente un anno fa, con un referendum popolare, gli italiani hanno respinto, a grande maggioranza, la riforma costituzionale voluta dal Governo Berlusconi e dall'allora maggioranza di centrodestra, comunemente nota col nome di devolution. Nonostante il periodo estivo e la stanchezza dovuta alle ripetute consultazioni elettorali di quei mesi, parteciparono al voto 25 milioni di elettori; 16 milioni votarono NO. Nel primo anniversario del referendum il comitato promotore del referendum, presieduto dal sen. Oscar Luigi Scalfaro, ha diffuso un appello alle forze politiche e ai parlamentari italiani.

Nell'appello si sottolinea il valore e il significato di quel voto, che ha ribadito il valore della Costituzione repubblicana, nella quale ancora si riconosce la grande maggioranza degli italiani. Si sottolinea che quel voto non preclude riforme costituzionali purché "coerenti con i principi e i valori della Costituzione e compatibili con il suo assetto fondamentale". Ma soprattutto si rivolge un forte appello alle forze politiche perché mantengano l'impegno a mettere fine alla stagione delle riforme costituzionali "di parte", imposte a colpi di maggioranza. A tal fine occorre approvare una riforma dell'articolo 138 della Costituzione che alzi la maggioranza prevista per l'approvazione delle leggi di revisione della Costituzione.

Ma i progetti di riforma dell'articolo 138 - denuncia il Comitato - giacciono ancora nei cassetti delle Commissioni parlamentari. E intanto circolano progetti di riforma costituzionale che ripropongono soluzioni incompatibili con i principi costituzionali e già bocciate dal referendum. Il Comitato annuncia l'avvio di una raccolta di firme per una petizione popolare che chiederà il rispetto del risultato del referendum e l'approvazione dei progetti di riforma dell'art. 138

"L'appello - sottolinea il portavoce nazionale del Comitato, l'ex ministro Franco Bassanini - è rivolto a tutti, ma prima di tutto ai partiti della attuale maggioranza, che hanno assunto nei confronti degli italiani un preciso impegno, indicando la modifica del 138 e la "messa in sicurezza" della Costituzione al primo punto del programma di governo dell'Unione. Un impegno fino ad oggi non mantenuto". Bassanini rileva anche che l'appello "non è ispirato a posizioni conservatrici: contiene anzi un esplicito apprezzamento per il progetto di riforma costituzionale che è all'esame della Commissione Affari costituzionali della Camera, sottolineando che esso appare "compatibile con la scelta espressa dal referendum" e suscettibile di "rafforzare la democrazia italiana".

Molto netto è invece - nel testo dell'appello - il rifiuto di ipotesi di elezione diretta del premier, "che riproporrebbero un modello di premeriato assoluto ignoto all'esperienza delle democrazie moderne" e "incompatibile con i principi di separazione ed equilibrio dei poteri che caratterizzano la struttura delle Costituzioni democratiche".

Roma, 25 giugno 2007





Inserito da: Giordana - Data: 25/06/2007 - Argomento: Comunicati